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ARISTOTELE E IL GIAVELLOTTO FATALE
di DOODY MARGARET
Stato Editoriale
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- Titolo: ARISTOTELE E IL GIAVELLOTTO FATALE
- Autore: DOODY MARGARET
- Illustratore: 0
- Editore: SELLERIO EDITORE PALERMO
- Collana: LA MEMORIA
- Anno: 2000
- ISBN: 9788838916229
- Pagine: 84
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 830 LETTERATURA
Classificazione CEE
- FFH GIALLO STORICO
Margaret Doody ambienta i suoi gialli nell'Attica classica, mantenendo una totale fedeltà storico-filologica, e ne fa protagonista un Aristotele in tutto aderente alla sua personalità e alla sua filosofia. Questo secondo "Aristotele detective" si svolge dentro una palestra della antica Atene dove un ragazzo è stato ucciso da un giavellotto. Sembra un impossibile incidente, e appare scontato chi sia il giovane, e frastornato, colpevole. Infatti non è un incidente, e il colpevole vero non è quello. Aristotele lo capisce grazie alla sua logica deduttiva e lo spiega applicando al mistero la sua fisica dei luoghi naturali.
Doody Margaret Anne Aristotele e il giavellotto fatale Sellerio - Collana: La memoria pp. 84, Euro 7,00 Isbn: 88-389-1622-5 La seconda inchiesta di Aristotele detective. Stavolta, il grande filosofo indaga su un caso da «camera chiusa». Col sillogismo e la fisica dei luoghi naturali, prova che un incidente è un assassinio. Un'opinione di Sciascia sarebbe commento perfetto a questo racconto: il giallo è la gabbia dello scrittore. Poiché costringe alla geometrica precisione, a una competenza quasi da laboratorio scientifico, a una consequenzialità logica, che finiscono coll'essere, quasi più della fantasia, la vera qualità del giallista. Margaret Doody è perfettamente imprigionata nei suoi intrecci, che sembrano appartenere al genere cosiddetto da «camera chiusa» (cioè un mistero così intricato da apparire un caso insolubile che solo l'acutezza raziocinativa dell'investigatore riesce a sciogliere). E, quasi a renderne più angusta la gabbia, li ambienta in una Attica classica, di totale fedeltà storico-filologica, e ne fa protagonista un Aristotele in tutto aderente alla sua personalità e alla sua filosofia. Questo secondo «Aristotele detective» si svolge dentro una palestra della antica Atene dove un ragazzo è stato ucciso da un giavellotto. Sembra un impossibile incidente, e appare scontato chi sia il giovane, e frastornato, colpevole. Infatti non è un incidente, e il colpevole vero non è quello. Aristotele lo capisce grazie alla sua logica deduttiva e lo spiega applicando al mistero la sua fisica dei luoghi naturali. Margaret Anne Doody, canadese, insegna letteratura comparata nella Notre-Dame University ed è l’autrice di una teoria letteraria che fa risalire alla Grecia classica la nascita del genere romanzo. Da cui una intensa familiarità con gli ambienti quotidiani e le atmosfere culturali, che l’ha tentata a scrivere, un po’ per giuoco un po’ per saggiare la sua capacità di interpretazione, intrecci polizieschi fatti a misura della figura storica, ricostruita in maniera particolarmente circostanziata ed aderente, del filosofo dei filosofi: l’investigatore Aristotele. Il successo tra i lettori di quel primo romanzo, appunto Aristotele detective (pubblicato da questa casa editrice nel 1999), resistente sotto il profilo del rigore descrittivo all’esame degli specialisti, l’ha invogliata a proseguire con altri romanzi: Aristotele e la giustizia poetica (2000), Aristotele e il mistero della vita (2002), Aristotele e l'anello di bronzo (2003), Aristotele e i veleni di Atene (2004) . Gli alchimisti, il suo primo romanzo non poliziesco, scritto negli anni universitari (1965-1968) è stato pubblicato nella collana «La memoria» nel 2002.