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VERSO LA CUNA DEL MONDO. LETTERE DALL'INDIA (1912-1913)
di GOZZANO GUIDO
Stato Editoriale
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- Titolo: VERSO LA CUNA DEL MONDO. LETTERE DALL'INDIA (1912-1913)
- Autore: GOZZANO GUIDO
- Illustratore: 0
- Editore: EDT
- Macrosettore: Non-definito
- Settore: LIBRI-DI-VIAGGIO
- Collana: VIAGGI E AVVENTURA
- Anno: 1998
- ISBN: 9788870633450
- Pagine: 160
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 910 GEOGRAFIA E STORIA
Classificazione CEE
- WTL LETTERATURA DI VIAGGIO
- 1FKA INDIA
Nel febbraio del 1912 Guido Gozzano parte in nave da Genova per un viaggio in Oriente: Bombay, Benares e Ceylon sono le mete principali del poeta. Alcune delle poesie scritte durante questo breve viaggio testimoniano la curiosità intelligente del Gozzano "nichilista" e desolato verso l'idea della vita che incontra nelle genti dell'India. Meditando sulle rive del Gange o nella diroccata Goa, Gozzano trascina con sé la nostalgia del passato e la nostalgia di casa, spiritoso viaggiatore nella terra della spiritualità. balneari della Costa del Sol; Granada con i suoi mitici palazzi moreschi; il Parque Nacional de Donana, considerata la prima riserva biologica d'Europa.
Il virtuosismo giornalistico di un poeta in viaggio attraverso i luoghi reali e letterari di India e Sri Lanka. Prima Bombay, la «metropoli ospitale», Goa, visitata sull’atlante «cento volte con la matita, durante le interminabili lezioni di matematica», e Golconda, la «meraviglia dell’Asia», che dà «la sofferenza e la voluttà dell’incubo»; poi, proseguendo verso la cuna del mondo, Agra e il Tai-Mahal, «poema marmoreo di Amore e di Morte», Giaipur, «città della favola», tutta «color di rosa per compiacere il gusto di un Re», e, infine, Benares, splendente «sulla riva del Fiume-Dio»: questo, a grandi tappe, l’itinerario del viaggio in Oriente che Gozzano, malati di tisi, intraprese nel 1912, nel tentativo di riguadagnare la salute, e ricostruì in una serie di articoli – apparsi tra il ’14 e il ’16 sul quotidiano «La Stampa» e su vari periodici – poi raccolti in un volume postumo. Sospese fra notazioni personali ed echi letterari di scrittori coevi, le Lettere sono una “anomalia” poco conosciuta della produzione gozzaniana: esempi di virtuosismo giornalistico, cesellate con stile squisito, raccontano un’esperienza esotica in cui il poeta delle buone piccole cose, il cantore del mondo di provincia, a contatto con una civiltà abissalmente diversa, non perde la sua malinconica ironia, ma la arricchisce con una più ampia e intensa riflessione esistenziale.